Informazioni
indirizzo
via Garibaldi, 57
35028 Piove di Sacco (Pd)
Il Palazzo, di proprietà comunale, ha ospitato istituti scolastici negli anni recenti. Oggi è in fase di restauro per renderlo nuovamente fruibile.
Palazzo Pinato Valeri, casa natale di Diego Valeri, illustre cittadino piovese, cattedratico dell'Università di Padova, letterato e poeta, si affaccia su via Garibaldi.
L’edificio, identificato nei catasti storici ottocenteschi come "Casa Grande" (palazzo padronale), è stato sede di istituzioni scolastiche per circa un secolo e mezzo. La costruzione aveva una pianta "veneziana" con un salone passante illuminato da una bella pentafora centrale. La presenza di un edificio su questo sito è documentata in un disegno del 1726, che lo rappresenta come una costruzione ad un piano con finestre sul piano terra porticato. È quindi difficile datare con precisione questo bel palazzo, probabilmente frutto di interventi diversi, considerando anche la disomogeneità dei materiali impiegati. Gli elementi più interessanti della facciata sono le finestre trilobate del piano nobile, con fregi di gusto tardo gotico in pietra arenaria e capitelli e colonnine in pietra d’Istria, incorniciate nella polifora centrale da una cornice dentellata. Un elegante lavoro di traforo è costituito inoltre dalla balaustrata marmorea. Probabilmente le cornici e i fregi in pietra di questa facciata provengono da un altro edificio medievale oggi distrutto. Si può quindi supporre che in origine si trattasse solo di una struttura porticata e che il palazzo abbia assunto l’attuale aspetto neogotico nel XIX secolo.
L’archivio comunale conserva un bellissimo disegno della facciata (non firmato), le cui decorazioni medievaleggianti fanno pensare a un progetto di restauro ambizioso, non ultimato per mancanza di fondi.
A partire dal 1856, in questo edificio è presente una scuola professionale di disegno, nata qualche anno prima per volontà del maestro Gianbattista Tessari, il quale metteva a disposizione le mura domestiche, dove teneva privatamente delle lezioni agli artigiani locali insegnando loro i rudimenti del disegno, della prospettiva e del chiaroscuro, offrendo così un’impostazione più accademica.
Questa scuola vanta, fin dall’inizio, la frequenza di molti allievi, tra i quali ricordiamo Ugo Valeri, Oreste da Molin, Alberto Fabris, Gaetano Cigala, Vittorio Brillo, Vittorio Simonato, Pietro Osti e Dante Libertini.