Data e luogo

sabato 3 luglio ore 21.15
Casone Ramei
via Ramei
Piove di Sacco

 

MAD
Museo Antropologico del Danzatore

ideazione Michela Lucenti
collaborazione creativa Maurizio Camilli, Emanuela Serra, Alessandro Pallecchi
danzato da Faustino Blanchut, Maurizio Camilli, Francesco Gabrielli, Maurizio Lucenti, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Emanuela Serra, Giulia Spattini
disegno sonoro Guido Affini, Tiziano Scali

PRIMA REGIONALE

Quello che vedi non rivelarlo a nessuno.
Resta nell’immagine.
dai responsi dell’oracolo di Dodona

In MAD i danzatori/attori sono protagonisti del proprio capitolo fisico.
I corpi stanno in uno spazio protetto, un luogo a metà tra una teca e una serra dove il pensiero creativo è esploso.
Ogni capitolo offre una detonazione.
Ogni capitolo è un tentativo di esposizione, un pezzo unico.
Ogni performer è isolato nel proprio micromondo, con un velo plastico che fa da diaframma, protezione e lente d’ingrandimento del proprio immaginario esploso.

Li accomuna un disegno sonoro che come una preghiera laica fa da sottofondo, creando una partitura orchestrale da cui emergono le parole, i canti e i suoni di ogni teca.
Un museo fatto di storie di uomini e donne che hanno dedicato il loro corpo al lavoro sacro della Danza.
Lo spettatore è invitato a stare in questo esperimento antropologico di studio di materiale umano d’artista.

Il concetto di Danza che anima la poetica di Balletto Civile è profondamente intriso di una ricerca sulla drammaturgia fisica che unisce forma e intenzione. Attingere ad un immaginario poetico dove il corpo del danzatore diventa veicolo d’urgenza espressiva e quasi naturalmente trasforma la poesia in immagine contemporanea.

Il pubblico, uscito da questa emergenza frastornato e bisognoso di bellezza, potrà tornare a vedere un corpo da vicino, a percepirne il calore, l’energia e la forza espressiva.