Data e luogo

giovedì 27 giugno ore 21.15
Polverara
La Posa Degli Agri


 

TERRA DI ROSA – VITE DI ROSA BALISTRERI
Tiziana Francesca Vaccaro

PRIMA REGIONALE

Lo spettacolo nasce dall’incontro con Rosa Balistreri, la Cantatrice del Sud, e racconta la terra di una bambina che diventa donna e che da quella terra sente il bisogno di staccarsi, ma allo stesso tempo non ne può fare a meno. Una terra dalla quale non si parte mai del tutto. Figura decisiva del folk siciliano degli anni Settanta, Rosa è tra i grandi protagonisti della riscoperta della canzone popolare. Povera e orgogliosa, varcò i confini in cerca di fortuna, imparò a prendere una chitarra in mano e a gridare in faccia a tutti quello che pensava. Cantava nei campi, in mezzo alla terra, sin da piccola, Rosa, tra un raccolto e l'altro, mentre suo padre le diceva: «Smettila cu stu cantu, i fimmini non cantunu, cantunu sulu i buttani!». Cantava, e il marito la picchiava e gli uomini abusavano di lei.

Cantava e cresceva, Rosa, nella sua Licata mafiosa e fascista. Cantava di liberazione e rivoluzione, e il suo canto risuonava per tutta la Sicilia come un urlo. Urlo come racconto, memoria, strumento che disvela ciò che si cela dietro le consuetudini, le violenze quotidiane, la società sorda. Una vita sempre in prima linea, senza cedere mai, scontrandosi e pagando di persona, il suo tempo e le sue regole, ma credendo fermamente nell’amore, crudele e indispensabile, motore di una vita. Una donna scomoda e fuori dal suo tempo, perché ne percepiva tutte le contraddizioni, le iniquità, le oppressioni, le discriminazioni di un patriarcato che metteva a tacere le donne, dividendole tra sante e buttane. Donne che esistevano solo in quanto figlie di o mogli di. Rosa che non si è mai adeguata, non ha mai incarnato il ruolo che famiglia e società avevano fissato per lei.

Rosa che impara a leggere e a scrivere all’età di 22 anni perché comprende quanto sia importante sapere, per non essere più schiava. Rosa che con la sua voce ha girato il mondo, ma con i piedi sempre ben piantati nella sua terra d’origine, per non perdere mai il contatto con la vita, difficile, aspra, appassionata.